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SUPPLICA A SAN GIUSEPPE

 SUPPLICA A SAN GIUSEPPE
 
(Da recitarsi ogni anno il 19 Marzo ed il 1° Maggio)

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


O amabile e glorioso S. Giuseppe, dolce custode del Figlio di Dio e sposo verginale dell’Immacolata, fiore dei vergini e delizia degli Angeli, in questo giorno a te particolarmente solenne noi ci uniamo alla Vergine Santa per ringraziare il Signore degli immensi tesori concessi all’anima tua privilegiata: “Non solo sei patriarca, ma principe dei patriarchi; più che confessore; in te sono racchiuse la dignità dei vescovi, la generosità dei martiri e le virtù di tutti gli altri Santi. Più perfetto degli Angeli nella verginità, eminentissimo in sapienza, compitissimo in ogni sorta di perfezione”. O caro Santo, tra i grandi il più grande, lascia che il nostro cuore esprima a te tutte le lodi più belle e tutte le aspirazioni più sante.  E per darti un segno del nostro tenerissimo affetto ti offriamo oggi il nostro cuore, perché tu lo deponga tra le mani del tuo Gesù, per purificarlo, per renderlo più disposto ai divini voleri, per consacrarlo al servizio della Chiesa.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
 

 
    Tu che sei il grande patrono dei lavoratori, fa’ che coloro che faticano quaggiù nelle officine, nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi, nelle scuole, sappiano trasformare in dono divino il sudore quotidiano. Riporta nei poveri cuori di chi non pensa più al tuo diletto Signore, le virtù consolatrici della fede, della speranza e della carità .Aiutaci a guardare il cielo, a fissare le nostre povere pupille in alto, verso l’azzurro e la pace.
    Così più puro fiorirà il nostro pane e la gioia scintillerà radiosa dai volti dei nostri figli.
    O augusto Protettore delle nostre famiglie, tu che hai scoperto il prezioso tesoro del silenzio, del raccoglimento, della vita interiore, riporta nelle nostre case il valore dello spirito, la preoccupazione del divino e dell’eterno, la ricerca sincera e generosa della santità.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

    Tu che hai salvato Gesù dalle insidie di Erode, salvaci dal peccato che solo può rovinarci per sempre; salvaci dalle false attrattive di Satana che perverte senza pietà, soprattutto quando la tentazione è particolarmente maligna. In quel momento vieni in nostro aiuto con la tua potente intercessione, perché anche noi possiamo dire assieme alla grande tua devota: “Non ricordo di aver chiesto grazie a San Giuseppe senza essere stata esaudita”.
    Sono queste le grazie che ti chiediamo: di poter conservare sempre nel nostro cuore Gesù; di amarlo con tutta l’anima, con tutte le forze, per tutta la vita.
    Chi non conosce ancora la Chiesa, chi è lontano, chi si è allontanato, ritorni all’ovile, dietro il tuo soave richiamo!
    E a chi mai, se non a te, o dolcissimo Patrono dei moribondi, offriremo gli ultimi istanti della nostra vita? In quel momento, da cui dipende tutta l’eternità, da’ uno Sguardo come sai fare tu a quel Bambino che tanto caramente stringi tra le braccia; e con la Vergine tua Sposa a noi vieni, o potente e pietoso S. Giuseppe.
    Ma uno sguardo pietoso volgi particolarmente, quest’oggi, al Papa, ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi, a tutti i cristiani, o fortissimo Protettore della Chiesa Universale.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac.  
La Cappella della Medaglia miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere Grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento.
È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 174 anni fa, dalle apparizioni della S. Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una medaglia cosiddetta “miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli Grazie e prodigi il mondo intero. 
La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: «Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un’istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l’inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la Grazia di vedere la Madonna.  
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”.
Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.  
Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo.  
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria… 
Fu quello il momento più dolce della mia vita… “Figlia mia -mi disse la Madonna- Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la Grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle vostre orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell’anima tua…”.  
Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno”.
Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle Grazie che Maria ottiene per gli uomini”.  

Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro:
“O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Subito dopo l’ovale della medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una Croce sormonta la M di Maria, in basso due Cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada.
Caterina ode allora queste parole:
“Fai coniare una medaglia, secondo questo modello.
Coloro che la porteranno con Fede riceveranno grandi Grazie”.
Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, ma il sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose.
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro, ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la medaglia”.
Caterina ne riparla al suo confessore. Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel.
Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la medaglia “miracolosa”.
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 medaglie.
 Un anno dopo soltanto ne circolavano più di un milione.
 Nel 1839 la medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie!». 
“Questi raggi che vedi sono le Grazie che io spando sulle persone che me lo domandano”.
LA SUPPLICA ALLA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue Grazie. 
Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a Te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia.  
Noi veniamo a Te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a Te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. 
 Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio.  
Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all’unìsono col tuo, lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui. 
O Maria concepita senza peccato 
prega per noi che ricorriamo a Te 
Questa è l’ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di Grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest’ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le Grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue Grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a Te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue Grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.
Ave, Maria  

O Maria concepita senza peccato
prega per noi che ricorriamo a Te 

O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest’ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia.

Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.

 

Supplica alla Beata Vergine Maria monte del Carmelo.

O Maria, Madre e Decoro del Carmelo, in questo giorno solenne
innalziamo a Te la nostra preghiera e, con fiducia di figli,
 imploriamo la Tua protezione.

SUPPLICA

Tu conosci, o Vergine Santa, le difficoltà della nostra vita;
 volgi sopra di esse il Tuo sguardo e donaci la forza di superarle.
 Il titolo con il quale oggi Ti celebriamo, richiama il luogo scelto da Dio
 per riconciliarsi con il popolo quando, pentito, volle ritornare a Lui.
 E’ stato dal Carmelo, infatti, che il profeta Elia innalzò la preghiera
 che ottenne la pioggia ristoratrice dopo una lunga siccità.
Fu un segno del perdono di Dio, che il santo Profeta
annunciò con gioia quando vide levarsi dal mare la piccola nube
che in breve ricoprì il cielo.
In quella nuvoletta, o Vergine Immacolata, i Tuoi figli hanno visto Te,
che t’ innalzi purissima dal mare dell’ umanità peccatrice,
e che ci hai dato con Cristo l’ abbondanza di ogni bene.
 In questo giorno sii per noi ancora una volta
 sorgente di grazie e di benedizioni.
Salve, Regina…
Tu, riconosci o Madre come simbolo della nostra devozione filiale,
 lo Scapolare che portiamo in tuo onore; per dimostrarci il tuo affetto
Tu lo consideri come veste Tua e come segno della nostra consacrazione
a Te, nella particolare spiritualità del Carmelo.
Ti ringraziamo, o Maria, per questo Scapolare che ci hai dato
 perché ci sia di difesa contro il nemico della nostra anima.
Nel momento della tentazione e del pericolo ci richiami
 il pensiero di Te e del Tuo amore.
Questo giorno che ci riunisce ai Tuoi piedi,
segni uno slancio nuovo di santità per tutti noi,
per la Chiesa e per il Carmelo.
Vogliamo rinnovare con la Tua protezione l’ antico impegno dei nostri padri,
 perché anche noi siamo convinti che “ciascuno deve vivere
nell’ ossequio di Gesù Cristo e servire fedelmente a Lui
con cuore puro e buona coscienza”.
Salve, Regina…
E’, grande o Maria il Tuo amore per i devoti dello Scapolare del Carmelo.
Non contenta di aiutarli a vivere la loro vocazione cristiana in terra,
 Ti prendi cura anche di abbreviare loro le pene del purgatorio,
per affrettarne l’ ingresso in paradiso.
Davvero Ti dimostri pienamente madre dei Tuoi figli,
perché Ti prendi cura di loro ogni volta che ne hanno bisogno.
Mostra dunque, o Regina del purgatorio, la Tua potenza di Madre di Dio
 e degli uomini e soccorri quelle anime che sentono la pena purificatrice
 della lontananza da quel Dio ormai conosciuto e amato.
Noi Ti supplichiamo, o Vergine, per le anime dei nostri cari
e per quanti in vita furono rivestiti del Tuo Scapolare,
cercando di portarlo con devozione e impegno.
 Ma non vogliamo dimenticare tutte le altre anime
che aspettano la pienezza della visione beatifica di Dio.
Per tutte ottieni che, purificate dal sangue redentore di Cristo,
siano ammesse quanto prima alla felicità senza fine.
Ti preghiamo anche per noi, specialmente per gli ultimi momenti
della nostra vita, quando si decide la scelta suprema
 del nostro destino eterno.
Prendici allora per mano, o Madre nostra,
quale garanzia della grazia della salvezza.
Salve, Regina…
Vorremmo domandarTi tante altre grazie, o dolcissima Madre nostra!
 In questo giorno che i nostri padri hanno consacrato alla gratitudine
 per i Tuoi benefici, Ti chiediamo di continuare a mostrarti generosa.
Impetraci la grazia di vivere lontani dal peccato.
 Liberaci dai mali dello spirito e del corpo.
Ottienici le grazie che Ti chiediamo per noi e per i nostri cari.
Tu puoi esaudire le nostre richieste, e abbiamo fiducia
che le presenterai a Gesù, Tuo figlio e nostro fratello.
Ed ora benedici tutti, Madre della Chiesa e decoro del Carmelo.
Benedici il Papa, che in nome di Gesù guida la sua Chiesa.
Benedici i vescovi, i sacerdoti e quanti il Signore
chiama a seguirlo nella vita religiosa.
Benedici coloro che soffrono nell’ aridità dello spirito
e nelle difficoltà della vita. Illumina gli animi tristi e riscalda i cuori inariditi.
 Sostieni quanti portano e insegnano a portare con frutto il Tuo Scapolare
 quale richiamo all’ imitazione delle Tue virtù.
Benedici e libera le anime del purgatorio.

Benedici tutti i Tuoi figli, o Madre nostra e nostra consolatrice.
Resta con noi sempre, nel pianto e nella gioia, nella tristezza e nella speranza,
 ora e nel momento del nostro ingresso nell’ eternità.

Questo nostro inno di ringraziamento e di lode,
diventi perenne nella felicità del Cielo. Amen.
Ave Maria…
INDULGENZA PLENARIA DEL CARMINE
Da mezzogiorno del giorno 15 e per tutto il giorno 16:
Oltre alla Confessione, Comunione e preghiera per il Papa,
è prescritta la visita ad una Chiesa del Carmine
in cui si dovrà recitare il Credo e il Padre nostro.

Per approfondimenti & è Lo Scapolare Carmelitano

>Supplica alla Madonna di Fatima.

>

 
SUPPLICA ALLA MADONNA DI FATIMA
per il 13 Maggio e il 13 Ottobre ore 12
O Vergine Immacolata, in questo giorno solen­nissimo, e in quest’ora memoranda, in cui appa­rendo per l’ultima volta nelle vicinanze di Fati­ma a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d’essere venuta ap­positamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recita­re ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vo­stra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promes­se, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci.
Ave Maria
1 – O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffon­derà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il S. Padre avrà molto da soffrire, va­rie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La S. Chiesa, nono­stante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall’odio, viene combat­tuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nel­la sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell’errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla S. Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il S. Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tri­bolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, susci­tate anime d’Apostoli; rendete fedeli e costanti tut­ti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i ne­mici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli.

Salve Regina

2 – O Madre benigna, se l’umanità si è allonta­nata da Dio, se errori colpevoli e perversioni mora­li col disprezzo dei divini diritti e l’empia lotta con­tro il S. Nome, hanno provocato la Divina Giusti­zia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cri­stiana non è ordinata secondo gl’insegnamenti del­la Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, trop­pi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvate­ci.
E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidia­na. O Madre buona, non guardate i nostri demeri­ti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pa­ne e pace imploriamo dal vostro Cuore materno.

Salve Regina

3 – Si ripercuote nell’anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: «Bisogna che si emen­dino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offe­so. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. È il pec­cato che rende infelici i popoli e le famiglie, che se­mina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell’eternità. E invochiamo la grazia della S. Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. È questo il rimedio di salvez­za che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».
Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in que­sto Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trion­fate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del vostro Cuore Immacolato nel mondo.

Salve Regina

4 – Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Con­sacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l’aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato, che specialmente… (Trani) no­stra diventi tutta un trionfo con la Comunione ri­paratrice nei primi sabati, con la consacrazione delle famiglie dei cittadini, con il Santuario, che dovrà sempre ricordarci le materne tenerezze della vostra Apparizione a Fatima.
E rinnovate su di noi e su questi nostri deside­ri e voti, quella materna Benedizione che ascen­dendo verso il Cielo, donaste al mondo.
Benedite il S. Padre, la Chiesa, il nostro Arci­vescovo, i sacerdoti tutti, le anime che soffrono. Benedite tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono consacrati al Vostro Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvez­za. In modo particolare benedite tutti coloro che hanno cooperato all’erezione del Vostro Santuario in Trani, e tutti i suoi associati sparsi in Italia e nel mondo, benedite poi con materno amore tutti coloro che disinteressatamente lavorano per la dif­fusione del Vostro culto e il trionfo al Vostro Cuo­re Immacolato nel mondo. Amen.

Ave Maria

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Cuore Immacolato di Maria, prega per noi
Canto :

Il tredici Maggio.
Il tredici maggio apparve Maria
a tre pastorelli in Cova d’Iria.


AVE, AVE, AVE MARIA,
AVE, AVE, AVE MARIA.


Splendente di luce veniva Maria
il volto suo bello un sole apparia.


Rit.

Dal cielo è discesa a chieder preghiera
pei gran peccatori con fede sincera.


Rit.

In mano portava un rosario Maria;
che addita ai fedeli del cielo la via.
 

Rit.

Un inno di lode s’innalza a Mari
a
che a Fatima un giorno raggiante apparia.
Rit.

O Madre pietosa la Stella sei tu
dal cielo ci guidi, ci guidi a Gesù.

Rit.

O bella Regina che regni nel ciel
l’Italia s’inchina t’invoca fedel.
 
Ave Maria !