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A cosa servono le benedizioni?

A cosa servono le benedizioni?
La liturgia della Parola di questo primo giorno del nuovo anno ci parla, tra le altre cose, della benedizione.
Nella prima lettura è Dio che benedice l’uomo.
Nella seconda lettura è l’uomo che benedice Dio, gridando a Lui, sotto l’influsso dello Spirito Santo: “Abbà!”.
Nel Vangelo sono i pastori che, tornando da Betlemme benedicono Dio per tutto ció che hanno visto e udito.
Noi sentiamo spesso parlare di benedizioni.
Purtroppo, di questi tempi, sentiamo anche parlare molto di maledizioni e altre cose del genere, legate al mondo dell’occulto e della magia.
A capodanno chiediamo a Dio la sua benedizione, in modo speciale.
Ma cos’é una benedizione?

1) Benedetti noi?
Siamo qui, a Messa, per chiedere la benedizione di Dio sull’anno nuovo, sui nostri progetti, le cose che faremo, gli incontri, il lavoro…Su tutto!
Non è questo il desiderio più grande per tutti noi qui, oggi?
“Benedire” significa “dire bene”.
“Maledire” significa “dire male”.
Se Dio ci benedice, vuol dire che dice bene di noi: è contento, approva cio’ che stiamo facendo. “Porranno il mio nome sugli israeliti” è un’espressione semitica che indica il favore divino.
Questo è il sogno di ognuno di noi: avere il favore di Dio! Avere Dio dalla nostra parte.
In fondo: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (Rom 8,31).
C’é, tra le tante, una pagina della Bibbia che ci spiega in modo chiarissimo la benedizione di Dio.
All’inizio del libro di Giobbe, viene raccontata una strana scena, che si svolge in cielo: si tratta di un dialogo tra Dio e satana. Dio dice a satana: “Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male”.
Ecco una magnifica benedizione!
Dio dice bene di Giobbe! Si vanta di Giobbe, davanti all’avversario.
Questo suo figlio è la sua gloria.
É un po’ come quando un papà si compiace del suo figlio e ne dice bene.
E in questo momento, in cielo, Dio cosa sta dicendo di noi? Ci benedice?
Non sarebbe bello che, proprio ora, Lui stesse dicendo a satana: “Hai posto attenzione al mio servo Mario”, oppure Roberto, Giovanni, Andrea… Oppure: “Hai visto la mia serva Anna, Maria, Chiara…”, ecc.
Ciascuno provi a mettere ora, sulle labbra di Dio, il proprio nome. E si immagini questa scena: Dio che si compiace di te, davanti al suo avversario. Dio che dice bene di te!
Ma come si fa a chiedere una cosa del genere?
É qualcosa che dipende da noi, non da lui!
Se ci comportiamo male, sarà difficile che Dio approvi.
Possiamo chiedere tante volte la Sua benedizione, ma sarà dura fargli cambiare idea.
Questo è uno dei motivi per cui la prima lettura, parlando della benedizione agli israeliti, ha tutti i verbi al congiuntivo, non all’indicativo: ti benedica, ti protegga, faccia brillare, ti sia propizio, rivolga, ti conceda…
Perché questi verbi passino all’indicativo è necessario il “sí” dell’uomo a Dio.
Perché questi desideri di Dio su di te (e Dio desidera benedirti!) divengano realtà c’é bisogno di te. Solo tu puoi rendere possibile questa benedizione.
Anche nella liturgia si dice sempre “Vi benedica Dio onnipotente…”, oppure “il Signore sia con voi”, oppure “Dio onnipotente abbia misericordia, perdoni, vi conduca”…
Benedire non è qualcosa di automatico, e neppure un gesto magico.
É il sigillo e l’approvazione che Dio pone sulle nostre scelte, sulla nostra vita, vissuta rettamente, secondo la sua Parola.
É Dio che ti dice: “Cosi’ va bene”.
Anche se gli altri ti mettono i bastoni tra le ruote, o ti maledicono, o ti allontanano.
Oggi ci dovremmo porre la domanda piu’ importante di quest’anno.
“Signore, cosa dici di me?”.
Noi spesso ci chiediamo cosa gli altri dicono di noi.
Ci teniamo tanto che parlino bene, che ci… benedicano!
Siamo più preoccupati della benedizione degli uomini, che di quella di Dio.
Chi cerca la benedizione degli uomini è sempre agitato, in ansia, preoccupato.
Ma chi cerca la benedizione di Dio è tranquillo e sereno: vive nella pace.
Ecco: la pace è il frutto di una vita benedetta da Dio, di una vita di cui Dio dice bene.
Oggi la Parola di Dio ci mette una pulce nell’orecchio: l’unica cosa che conta è il punto di vista di Dio. “Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Lc 6,26).
Se quest’anno ci impegnassimo un po’ di piu’ a cercare l’approvazione di Dio e un po’ meno quella del prossimo, sentiremmo cosa succede quando Dio ci benedice: nel nostro cuore avvertiremmo la pace e la tranquillità che vengono da un cuore che non ci rimprovera nulla (cfr. 1 Gv 3,21).
La benedizione di Dio è questa pace, anche in mezzo alle tribolazioni.
E’ “Dio che ci benedice, con la luce del suo volto”.

2) Benedetto Tu!
Ma c’é, brevemente, un altro aspetto che emerge dalla liturgia odierna.
La Parola di Dio ci mostra come anche l’uomo debba benedire Dio.
Sembrerebbe assurdo: noi che benediciamo Dio!
Ma tale benedizione, che esce dalle nostre labbra, è possibile solo se Dio ci dona il suo Spirito, ci dice la seconda lettura.
É lo Spirito che grida nel nostro cuore la benedizione più grande: “Abbà, Padre!”.
Senza lo Spirito Santo è difficile benedire Dio. I nostri occhi si fermano alla superficie, non riescono a vedere a un palmo dal naso. La carne fa resistenza.
Molte persone non riescono più a dire bene di Dio, da molti anni. Sono rimaste ferite da sofferenze e prove: hanno attribuito a Dio il male ricevuto.
Perché dovrei dire bene di Dio?
Solo lo Spirito Santo può aprire i loro occhi e far vedere loro oltre.
Il primo frutto della presenza dello Spirito è questo desiderio di benedire.
Finalmente lo Spirito Santo ci fa vedere Dio com’é (la carne non ci riesce), ci fa riconoscere il suo volto.
Nel Vangelo abbiamo sentito come, i pastori assistono all’apparizione dell’angelo “e la gloria del Signore li avvolse di luce”. É questa luce che permette loro di riconoscere Dio in un bambino, come anche di diventare testimoni delle meraviglie di Dio e di benedirlo, lodarlo e glorificarlo per ogni cosa.

3) Benedetta tu!
Oggi è la festa di Maria, madre di Dio.
C’é una cosa speciale che Maria ci insegna: l’importanza di essere, gli uni per gli altri, strumenti di benedizione. Di dare e ricevere benedizioni dal prossimo.
Ricordiamo come Maria si sentí salutare da Elisabetta: “Benedetta tu fra le donne!”.
Quando noi preghiamo per le persone che amiamo (come possiamo immaginare abbia fatto Maria, nel recarsi a visitare la cugina), quando siamo mossi da desideri di bene e di servizio verso il prossimo, quando siamo disponibili ad aprire il nostro cuore, creiamo le condizioni per vivere dei rapporti benedetti.
Questo è il misterioso potere della preghiera: di sanare le relazioni, ammorbidire i cuori, creare buone disposizioni. Essere fonte di benedizione fraterna.
Cosí ha fatto Maria, ci dice il Vangelo.
Ogni atto d’amore, ogni preghiera nata dall’amore, misteriosamente raggiunge sempre il suo obiettivo.
Spesso senza che le persone se ne accorgano.
Silenziosamente.
Nessun atto d’amore va mai perduto, nella preghiera.
Questo è importante dirlo oggi, perché il primo Gennaio è anche la Giornata Mondiale della Pace.
Maria ci insegna oggi che la pace, la benedizione nei rapporti tra gli uomini, si prepara e si alimenta con la preghiera e con sentimenti interiori di comunione, di perdono, di servizio, di benedizione.
Parte tutto dal nostro cuore.
Ci ricorda il Papa: “La preghiera per la pace non è un elemento che viene dopo l’impegno per la pace. Al contrario, essa sta al cuore dello sforzo per l’edificazione di una pace nell’ordine, nella giustizia e nella libertà. Pregare per la pace significa aprire il cuore umano all’irruzione della potenza rinnovatrice di Dio. Dio, con la forza vivificante della sua grazia, può creare aperture per la pace là dove sembra che vi siano soltanto ostacoli e chiusure” (Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale della Pace – 1 Gennaio 2002, n.14).
Nel farci gli auguri, chiediamo a Dio che ci benedica e impegniamoci a benedirlo per ogni cosa e a benedire ogni persona che incontriamo sul nostro cammino.

Buon anno! 

IL POTERE DELLE BENEDIZIONI

“Le tue speranze non sono mai troppo grandi,

tutto supererà le tue più profonde aspettative!”
 
Disse Gesù a Teresa Newman, la stigmatizzata tedesca che viveva solo dell’Eucaristia:“Cara figlia, voglio insegnarti a ricevere la mia Benedizione con fervore. Cerca di capire che qualcosa di grande ha luogo quando ricevi la benedizione di un mio sacerdote. La benedizione è uno straripamento della mia Divina Santità. Apri la tua anima e lascia che diventi santa attraverso la mia benedizione. Essa è rugiada celestiale per l’anima, attraverso la quale tutto ciò che viene fatto può essere fruttuoso.
Tramite il potere di benedire, ho dato al sacerdote il potere di aprire il tesoro del mio Cuore e di riversare una pioggia di grazie sulle anime. Quando il sacerdote benedice, Io benedico. Allora una sterminata corrente di grazie fluisce dal mio Sacro Cuore all’anima fino a riempirla completamente. In conclusione: tieni aperto il tuo cuore per non perdere il beneficio della benedizione. Attraverso la mia benedizione ricevi la grazia di amore e aiuto per l’anima e per il corpo. La mia santa Benedizione contiene tutto l’aiuto che è necessario all’umanità. Per mezzo di essa ti è data la forza e il desiderio di cercare il bene, di sfuggire il male, di godere della protezione dei miei figli contro i poteri delle tenebre. È un grande privilegio quando ti è concesso di ricevere la benedizione, non puoi capire quanta misericordia ti giunge per suo mezzo. Perciò mai ricevere la benedizione in modo piatto o distratto, ma con tutta la tua attenzione completa!!! Tu sei povera prima di ricevere la benedizione, sei ricca dopo averla ricevuta.
Mi addolora che la benedizione della Chiesa sia tanto poco apprezzata e raramente ricevuta. La buona volontà è rafforzata per suo mezzo, le iniziative ricevono la mia Provvidenza particolare, la debolezza è potenziata dal mio potere. I pensieri sono spiritualizzati e tutte le cattive influenze neutralizzate. Ho dato alla mia benedizione poteri senza confini: essa proviene dell’infinito amore del mio Sacro Cuore. Maggiore è lo zelo con il quale la mia benedizione è data e ricevuta, maggiore la sua efficacia. Sia che venga benedetto un bambino, sia che venga benedetto il mondo intero, la benedizione è assai più grande di 1000 mondi.
Rifletti che Dio è immenso, infinitamente immenso. Quanto piccole le cose a suo paragone! E accade lo stesso, sia che uno soltanto, sia che molti ricevano la benedizione: questo non ha importanza perché Io do a ciascuno a seconda della misura della sua fede! E poiché Io sono infinitamente ricco di tutti i beni, vi è concesso di ricevere senza misura. Le tue speranze non sono mai troppo grandi, tutto supererà le tue più profonde aspettative!
Figlia mia, proteggi chi dà la benedizione! Stima altamente le cose benedette, così piacerai a Me, tuo Dio. Ogni volta che tu sei benedetta, sei unita più strettamente a Me, santificata di nuovo, risanata e protetta dall’amore del mio Sacro Cuore.
Spesso Io tengo nascosti i risultati della mia benedizione in modo che siano conosciuti soltanto nell’eternità. Spesso sembra che le benedizioni non abbiano risultato, invece è meravigliosa la loro influenza; anche i risultati apparentemente infruttuosi sono una benedizione ottenuta attraverso la santa benedizione: questi sono i misteri della mia Provvidenza che non desidero manifestare.
Le mie benedizioni producono molte volte effetti sconosciuti all’anima. Perciò abbi grande fiducia in questo straripamento del mio S. Cuore e rifletti seriamente su questo favore (cioè che gli apparenti risultati sono a te nascosti).
Ricevi la santa Benedizione sinceramente perché le sue grazie entrano soltanto nel cuore umile! Ricevila con buona volontà e con l’intenzione di diventare migliore, allora essa penetrerà nelle profondità del tuo cuore e produrrà i suoi effetti.

Sii una figlia della benedizione, allora tu, tu stessa sarai una benedizione per gli altri”.

Tratto da “Vivetenellagioia”

LE QUINDICI LODI

 

 

LE QUINDICI LODI

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Queste bellissime benedizioni sono state estrapolate dal breviario in uso presso i francescani: sono quindi preghiere tratte dalla liturgia.

 

Prima benedizione

Sii benedetto, Signor mio Gesù Cristo, per aver predetto prima del tempo la tua morte, per aver trasformato in modo mirabile, durante l’ultima cena, del pane materiale nel tuo corpo glorioso, per averlo distribuito amorevolmente agli apostoli in memoria della tua degnissima passione, per aver lavato loro i piedi con le tue mani sante e preziose, dimostrando così l’immensa grandezza della tua umiltà. Gloria al Padre…

 

Seconda benedizione

Onore a te, Signor mio Gesù Cristo, per aver sudato sangue dal tuo corpo innocente nel timore della passione e della morte, operando tuttavia la nostra redenzione che desideravi portare a compimento, mostrando così chiaramente il tuo amore per il genere umano. Gloria al Padre…

 

Terza benedizione

Sii benedetto, Signor mio Gesù Cristo, per essere stato condotto da Caifa e per aver permesso, nella tua umiltà, tu che sei giudice di tutti, di essere sottoposto al giudizio di Pilato. Gloria al Padre…

 

Quarta benedizione

Gloria a te, Signore mio Gesù Cristo, per essere stato deriso, quando rivestito di porpora fosti coronato di spine acutissime, per aver sopportato con infinita pazienza il che il volto glorioso fosse coperto di sputi, che i tuoi occhi fossero velati, che la tua faccia fosse percossa pesantemente dalle mani sacrileghe di uomini iniqui. Gloria al Padre…

 

Quinta benedizione

Lode a te, Signor mio Gesù Cristo, per aver permesso con tanta pazienza di essere legato alla colonna, di essere flagellato in modo disumano, di essere condotto coperto di sangue al giudizio di Pilato, di esserti mostrato come un agnello innocente condotto all’immolazione. Gloria al padre…

 

Sesta benedizione

Onore a te, Signor mio Gesù Cristo, per esserti lasciato condannare nel tuo santo corpo, ormai tutto inondato di sangue, alla morte di croce; per aver portato con dolore la croce sulle tue sacre spalle e per aver voluto essere inchiodato al legno del patibolo dopo essere stato trascinato crudelmente al luogo della passione e spogliato delle tue vesti. Gloria al Padre…

 

Settima benedizione

Onore a te, Signore Gesù Cristo, per aver rivolto umilmente, in mezzo a tali tormenti, i tuoi occhi colmi di amore e di bontà alla tua degnissima Madre, che mai conobbe il peccato, né mai consentì alla più piccola colpa, e  per averla consolata affidandola alla protezione fedele del tuo discepolo. Gloria al Padre…

 

Ottava benedizione

Benedizione eterna a te, Signor mio Gesù Cristo, per aver dato, durante la tua mortale agonia, la speranza del perdono a tutti i peccatori, quando promettesti misericordiosamente la gloria del paradiso al ladrone che si era rivolto a te. Gloria al Padre…

 

Nona benedizione

Lode eterna a te, Signor mio Gesù Cristo, per ogni ora in cui sopportasti per noi peccatori, sulla croce le più grandi amarezze e sofferenze; infatti, i dolori acutissimi delle tue ferite penetravano orribilmente nella tua anima beata e trapassavano crudelmente il tuo cuore sacratissimo, finchè, venuto meno il cuore, esalasti felicemente lo spirito e, inclinato il capo, lo consegnasti in tutta umiltà nelle mani di Dio Padre. Gloria al Padre…

 

Decima benedizione

Sii benedetto, Signor mio Gesù Cristo, per aver redento le anime con il tuo sangue prezioso e con la tua santissima morte, e per averle misericordiosamente ricondotte dall’esilio alla vita eterna. Gloria al Padre…

 

Undicesima benedizione

Sii benedetto, Signor mio Gesù Cristo, per aver lasciato che la lancia ti perforasse il fianco e il cuore per la nostra salvezza, e per il sangue prezioso e l’acqua che da quel fianco sgorgarono per la nostra redenzione. Gloria al Padre…

 

Dodicesima benedizione

Gloria a te, Signor mio Gesù Cristo, per aver voluto che il tuo corpo benedetto fosse deposto dalla croce ad opera dei tuoi nemici, fosse consegnato nelle braccia della tua addolorata Madre e da lei avvolto in panni, e rinchiuso nel sepolcro, e custodito dai soldati. Gloria al Padre…

 

Tredicesima benedizione

Onore eterno a te, Signor mio Gesù Cristo, per essere risuscitato dai morti il terzo giorno e per esserti incontrato vivo con chi avevi prescelto; per essere salito dopo quaranta giorni al cielo, alla vista di molti, e per aver collocato lassù, tra gli onori, i tuoi amici che liberasti dagli inferi.

Gloria al Padre…

 

Quattordicesima benedizione

Giubilo e lode eterna a te, Signore Gesù Cristo, per aver mandato nel cuore dei discepoli lo Spirito Santo e per aver comunicato al loro spirito un immenso e divino amore. Gloria al Padre…

 

Quindicesima benedizione

Sii benedetto, lodato e glorificato nei secoli, mio Signore Gesù, che siedi sul trono nel tuo regno dei cieli, nella gloria della tua maestà, corporalmente vivo con tutte le tue santissime membra che prendesti dalla carne della Vergine. E così verrai nel giorno del giudizio per giudicare le anime di tutti i vivi e di tutti i morti: tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen. Gloria al Padre…

 (Tratto da:  “Le mie preghiere” di p. Enzo Redolfi)

 

 

 

A te offrirò un sacrificio di lode. 

 

Amen !