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Non ho altri che te nella mia vita
Il potere terapeutico del Nome di Gesù.
«NEL NOME DI GESÙ CRISTO NAZARENO, ALZATI E CAMMINA» (At 3,6)
II nome di Gesù non è soltanto luce, ma è anche cibo. Non ti senti forse rinforzato ogni volta che lo ricordi? Cosa nutre di più la mente di chi lo pensa? Cosa ristora, in uguale misura, i sensi affaticati, rafforza le virtù, fa crescere i comportamenti buoni ed onesti, alimenta gli affetti casti? Ogni cibo dell’anima è arido, se non è intriso di quest’olio; è insipido, se non è reso gustoso con questo sale. Se scrivi, per me non ha sapore, se non vi leggerò Gesù. Se discuti o discorri, per me non ha sapore, se non vi risuonerà Gesù. Gesù, miele nella bocca, melodia nell’orecchio, giubilo nel cuore.
Ma è anche medicina. Qualcuno di noi è triste? Gesù venga nel cuore, e di là salga nella bocca: ed ecco, al sorgere della luce del nome, ogni nube si dissipa, torna il sereno. Qualcuno cade in una colpa? Peggio, corre, senza più speranza, al laccio di morte? Non è forse vero che, se invocherà il nome della vita, immediatamente riprenderà fiato per la vita? Com’è possibile che, alla presenza del nome della salvezza, duri a lungo — come talvolta accade — la durezza del cuore, il torpore dell’ignavia, il rancore dell’animo, il languore dell’accidia? A chi la fonte delle lacrime, disseccata per caso, non sgorgò subito più abbondante, non fluì più soave, dopo aver invocato Gesù? A chi, sbigottito e trepidante fra i pericoli, l’invocazione del nome della potenza non donò all’istante fiducia, non allontanò il timore? A chi, domando, – mentre era agitato e inquieto fra i dubbi – all’invocazione del nome luminoso, non brillò all’improvviso la certezza? A chi mancò la fortezza se, mentre ormai aveva perso la fiducia e stava per venir meno, risuonò il nome di colui che viene in soccorso? Senza dubbio queste sono malattie e debolezze dell’anima, quel nome è la medicina. E si può anche provare: «Invocami — dice — nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria» (Sal 49(50),15). Niente trattiene altrettanto efficacemente l’impeto dell’ira, placa il gonfiore della superbia, guarisce la ferita del livore, limita il moto impetuoso della lussuria, spegne la fiamma della libidine, tempera la sete dell’avarizia e allontana la voglia di tutto ciò che è disonorevole. In verità, quando nomino Gesù, mi pongo davanti un uomo mite e umile di cuore, generoso, sobrio, casto, misericordioso, insomma, straordinario in ogni cosa onesta e santa e, contemporaneamente, il medesimo Dio onnipotente che mi guarisce con il suo esempio e rafforza con il suo aiuto. Tutte queste cose risuonano per me, quando percepisco l’eco interiore potente: di Gesù. Così prendo, per me, esempi da lui, come uomo, e aiuto da lui perché potente: quelli come essenze aromatiche, questo per renderle più efficaci; e confeziono un preparato che nessun medico è in grado di preparare.
Anima mia, hai questo farmaco, nascosto nel piccolo vaso di questo nome, che è Gesù, sicuramente portatore di salvezza, e che non si dimostrerà mai inefficace nei confronti di nessuna tua malattia. Sia sempre nel tuo petto, sempre nella tua mano, affinché tutti i tuoi sensi e le tue azioni siano orientati a Gesù. Infine, sei anche inviata. Dice la Scrittura: «Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio» (Ct 8,6). Ma di questo parleremo un’altra volta. Ora hai ciò con cui guarire sia il braccio sia il cuore. Tu hai – ripeto -, nel nome di Gesù, ciò con cui puoi, o correggere le tue azioni malvagie, o perfezionare quelle meno perfette; allo stesso modo hai ciò con cui custodire i tuoi sensi affinché non si corrompano o, con cui guarirli, se si corrompessero.
BERNARDO DI CLAIRVAUX (CHIARAVALLE), Sermoni sul Cantico dei cantici,15, in “Opere di San Bernardo”, vol. V/I, prima parte I-XXXV, ed. F. Gastaldelli et alii, Milano 2006, 202-204:
Vieni Signore Gesù
VA! … DILLO A GESÙ
Se il mesto tuo cuore, in mezzo alla prova
fra pene e dolori la pace non trova,
se priva è d’incanto tua vita quaggiù,
non piangere tanto: va, dillo a Gesù! …
Se vedi svanire le gioie terrene,
se invano fuggire tu tenti le pene,
se il tuo bel fiore appassisce quaggiù
va, povero cuore, va, dillo a Gesù! …
Se forti legami tu devi spezzare,
se quei che più ami tu devi lasciare
se misero e solo non trovi quaggiù
chi pianga al tuo duol, va, dillo a Gesù! …
Va, dillo al Signore, a Lui che perdona,
che legge nel cuore, che pace ridona:
e tutto comprende, perché ebbe quaggiù
le pene più atroci… va, dillo a Gesù! …
Se hai duoli e affanni che niuno comprende
oppur disinganni e pene tremende,
nascondi il tuo duolo a tutti quaggiù,
va, dillo a lui solo; va, dillo a Gesù! …
I giorni di angoscia e le ore serene,
i dubbi del cuore, i gaudi del bene,
i torti patiti sovente quaggiù,
le gioie e i dolori; di’ tutto a Gesù! …
http://muniatintrantes.blogspot.it/2011/03/va-dillo-gesu-se-il-mesto-tuo-cuore-in.html
Gesù sia con me
Ciao Gesù, mio Signore e mio Re.
Tu mi proteggerai da chi ne vuole approfittare;
di sconforto, giungerà quello della gioia,
abbraccio, nel quale Lei leggerà ciò che il mio cuore Le vuole dire.
questa lettera perché tu sia mio messaggero. Certo, che mentre io sto
ancora scrivendo, tu hai già consegnato. Grazie di cuore
.
Tutto a rovescio
Tutto a rovescio
Con Te Signore, è sempre tutto a rovescio! Il più grande non è chi comanda, il più grande non è chi conosce tutte le risposte, il più grande non è quello che tutti salutano per strada, il più grande non è chi possiede tanto denaro, il più grande non è chi è forte, chi alza la voce ed è temuto da tutti. Per Te, Signore Gesù, è grande chi si mette al servizio degli altri con un po’ di semplice amore. Servire non è facile. Per questo vengo da Te per imparare a servire: il perdono invece della vendetta, il sorriso invece della collera, l’amicizia invece dell’egoismo, l’allegria invece del cattivo umore. Per questo cerco di imparare da Te, Signore Gesù, che hai dato tutto al servizio della gioia del mondo.
C. Singer
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GESU’ TI PARLA…
Se sei qui sicuramente hai un grande dolore, una grande sofferenza che ti lacera l’anima. E io sono qui per te, per essere la tua consolazione, la tua speranza, la tua forza. Da giorni ti stavo aspettando, volevo guardarti negli occhi. E se tu alzi lo sguardo mi vedi nella mia misericordia.
Sono veramente felice quando ti vedo! Ho scritto il tuo nome sul palmo della mia mano; tu sei una perla preziosa per me e mai ti posso dimenticare!
La sofferenza che ti ha colpito per ora non puoi comprenderla, rientra nel misterioso progetto d’amore del Padre mio, ma sappi che tu sali con me sulla croce e con me ti offri al Padre con amore… mio compagno, mio cireneo in questo percorso di vita! Ti prendo sottobraccio e cammino con te! Prego in te e per te, e ogni giorno al Padre nella forza dello Spirito, nella comunione di amore che viviamo, preghiamo perché il tuo dolore sia offerto, perché la tua anima cerchi solo in noi una risposta vera e autentica…
Se potessi vedere anche solo per un istante quanto ti amiamo, moriresti dalla gioia. Io desidero solo consolarti e donarti speranza e forza…
Io piango con te e per te, e non credere che non mi addolori vederti soffrire. Anche per me è stato difficile abbracciare quella croce, ma sappi che tutto questo avviene perché nella tua vita risplenda sempre di più l’amore e la fede. Amami così come sei, io credo che tu sia un campione d’amore, dimostramelo ora: lascia da parte ogni cosa e prega profondamente con tutto te stesso, mi sentirai vicino, volgi il tuo sguardo ai miei occhi, tienili fissi in me e sentiti amato, accarezzato, sostenuto dal mio “debole” cuore.
Ti amo tanto fratello mio, ti stringo dolcemente a me, e so che su questa croce ormai da anni non sono più solo…., tu sei con me, ti fai mio “cireneo” e con immensa tenerezza ti abbandoni al Padre mio.
Grazie…. Amico, sono con te, ora e per sempre. Amen
Tuo amico Gesù”
dal web
Costringimi alla bellezza, Signore!
ti ringrazio,
perché adesso sento dentro di me
che tu ci sei
e che è bello stare con te.
Fa’ che non ti lasci mai.
Fa’ che mi ricordi di questo momento bello
anche quando sarò immerso
nelle cose brutte di tutti i giorni.
Tu, Signore, sei l’immenso che mi abita
la luce che mi illumina,
la bellezza che mi rasserena.
Resta con me,
resta con noi, Signore!
Resta con la tua bellezza
e rendimi capace
di lasciare nella mia vita
impronte di bontà e di armonia,
di dono e di sorriso.
Rendimi capace di scoprire la bellezza
che si svela nel saper perdonare
chi mi ha fatto soffrire.
A te, Signore,
che sei lo splendido,
il bellissimo in assoluto
chiedo solo che tu mi costringa alla bellezza,
che tu mi costringa a tirare fuori
tutto il bello e lo splendido che c’è in me.
Io ti lascerò fare, Signore.
E ti riscoprirò vivo.
E ti ritroverò risorto.
Amen.