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La scala miracolosa
Santa Teresa e San Giuseppe
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SUPPLICA A SAN GIUSEPPE
SUPPLICA A SAN GIUSEPPE
(Da recitarsi ogni anno il 19 Marzo ed il 1° Maggio)Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O amabile e glorioso S. Giuseppe, dolce custode del Figlio di Dio e sposo verginale dell’Immacolata, fiore dei vergini e delizia degli Angeli, in questo giorno a te particolarmente solenne noi ci uniamo alla Vergine Santa per ringraziare il Signore degli immensi tesori concessi all’anima tua privilegiata: “Non solo sei patriarca, ma principe dei patriarchi; più che confessore; in te sono racchiuse la dignità dei vescovi, la generosità dei martiri e le virtù di tutti gli altri Santi. Più perfetto degli Angeli nella verginità, eminentissimo in sapienza, compitissimo in ogni sorta di perfezione”. O caro Santo, tra i grandi il più grande, lascia che il nostro cuore esprima a te tutte le lodi più belle e tutte le aspirazioni più sante. E per darti un segno del nostro tenerissimo affetto ti offriamo oggi il nostro cuore, perché tu lo deponga tra le mani del tuo Gesù, per purificarlo, per renderlo più disposto ai divini voleri, per consacrarlo al servizio della Chiesa.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
Tu che sei il grande patrono dei lavoratori, fa’ che coloro che faticano quaggiù nelle officine, nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi, nelle scuole, sappiano trasformare in dono divino il sudore quotidiano. Riporta nei poveri cuori di chi non pensa più al tuo diletto Signore, le virtù consolatrici della fede, della speranza e della carità .Aiutaci a guardare il cielo, a fissare le nostre povere pupille in alto, verso l’azzurro e la pace.
Così più puro fiorirà il nostro pane e la gioia scintillerà radiosa dai volti dei nostri figli.
O augusto Protettore delle nostre famiglie, tu che hai scoperto il prezioso tesoro del silenzio, del raccoglimento, della vita interiore, riporta nelle nostre case il valore dello spirito, la preoccupazione del divino e dell’eterno, la ricerca sincera e generosa della santità.Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
Tu che hai salvato Gesù dalle insidie di Erode, salvaci dal peccato che solo può rovinarci per sempre; salvaci dalle false attrattive di Satana che perverte senza pietà, soprattutto quando la tentazione è particolarmente maligna. In quel momento vieni in nostro aiuto con la tua potente intercessione, perché anche noi possiamo dire assieme alla grande tua devota: “Non ricordo di aver chiesto grazie a San Giuseppe senza essere stata esaudita”.
Sono queste le grazie che ti chiediamo: di poter conservare sempre nel nostro cuore Gesù; di amarlo con tutta l’anima, con tutte le forze, per tutta la vita.
Chi non conosce ancora la Chiesa, chi è lontano, chi si è allontanato, ritorni all’ovile, dietro il tuo soave richiamo!
E a chi mai, se non a te, o dolcissimo Patrono dei moribondi, offriremo gli ultimi istanti della nostra vita? In quel momento, da cui dipende tutta l’eternità, da’ uno Sguardo come sai fare tu a quel Bambino che tanto caramente stringi tra le braccia; e con la Vergine tua Sposa a noi vieni, o potente e pietoso S. Giuseppe.
Ma uno sguardo pietoso volgi particolarmente, quest’oggi, al Papa, ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi, a tutti i cristiani, o fortissimo Protettore della Chiesa Universale.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
Il sogno di Giuseppe
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Il testo che segue è tratto dal libro “L’ombra del padre – Il romanzo di Giuseppe” di Jan Dobraczynski (al capitolo 17).
Non poteva stare sdraiato. Si sedette. All’intorno c’era la notte fonda. Dalle stelle che brulicavano nel cielo scendeva un pulviscolo verde argento. Si era fatto molto freddo. Si sfregò con le mani le braccia intirizzite, si avvolse meglio che poté nella tunica, poiché non aveva preso con sé il mantello. Il sonno se ne era andato. Il pensiero lavorava febbrilmente.
Un segno per me … ? Quale segno ? Che cos’ha in comune la storia di una bisavola con quello che è toccato a me ? Ho deciso di andarmene. Non trovo un’altra via di uscita. Non vedrò più Miriam. Non potrei vederla. Se la guardassi, non riuscirei a credere alla realtà. Bisogna essere pazzi per non ammettere la verità di ciò che dicono gli occhi e gli orecchi. Eppure … così debbo andarmene ! Debbo fuggire ! Ma se non ho fatto nulla di male ? Perché debbo scappare come un vigliacco, che teme la punizione ? Se fuggirò, questa fuga farà sì che tutti mi giudicheranno indegno. Ma soltanto così posso salvarla. Io non posso accusarla. Debbo rinunciare sia a lei che al mio buon nome …
– Non temere, prendila in casa tua … Sentì quelle parole come se qualcuno le avesse pronunciate ad alta voce accanto a lui. Si guardò vivamente all’intorno. Ma niente intorno a lui era cambiato. Continuava la notte, argentea e gelida. Il chiarore delle stelle era tanto vivido, che vedeva tutto attorno a sé. Non c’era nessuno. Nei pressi era cresciuto soltanto un fiore bianco, dall’intenso profumo. Del resto poteva darsi che il fiore fosse serrato e che soltanto nell’oscurità avesse dischiuso i suoi petali ?
Si raggomitolò cercando calore nel proprio corpo. Si addormentò di nuovo. Nel sonno il fiore crebbe, divenne enorme, si piegò su di lui. Disse : – Accoglila in casa come tua moglie. Non è stato un uomo a portartela via … Egli stesso si è piegato su di lei. Colui che nascerà sarà il Redentore atteso da tutti. Proprio di lei e di Lui parlava il profeta. Giungerà per insegnare l’amore più grande. Non riuscirei neppure a dirti quanto Lui vi ami … Egli stesso ve lo dirà, genere umano. Egli stesso ve lo dimostrerà. Ma prima che ciò accada, la cosa deve rimanere celata. Questo Egli vuole, per non abbagliare con la sua luce. Non costringere. Desidera conquistarvi, come un ragazzo conquista colei che ama, travestendosi da mendicante e ponendo il suo cuore ai suoi piedi. Proprio tu dovresti comprenderlo …
Giuseppe stava sdraiato tutto tremante. Adesso non sapeva più se dormiva o se sentiva davvero quelle parole. – E’ possibile ? … – sussurrò.Tutto questo è vero – gli parve di sentire. – Come Lo conoscete poco, pur avendo sperimentato tanto amore … Davvero non sapete fino ad ora chi Egli sia ? Ascolta, Giuseppe, figlio di Davide e Acaz, di Ezechia e di Giacobbe. Egli ti chiede: vuoi tu, che hai fatto la rinuncia insieme a lei, rimanere presso di lei come l’ombra del Padre … ? Acconsenti ?
Giuseppe sedette di nuovo. Il profumo del fiore si spandeva verso di lui nell’oscurità. Sul suo capo scintillavano le stelle. Il silenzio regnava. Si passò le dita sul viso, come ad assicurarsi che non avesse cambiato la sua forma. – Ci riuscirò ? – sussurrò. – La amo tanto … – Prendila in casa tua … Le ultime parole risonarono nel silenzio. Quando si levò in piedi, non vide più il fiore. Strinse le mani al viso. Aveva pregato tante volte nella vita: Rivelami, Signore, la Tua volontà, indicami quel che devo fare. Attenderò paziente il tuo comando … Aveva atteso tanti anni. Gli pareva di sapere che cosa stesse aspettando. Quello che attendeva era giunto. Ma al contempo aveva superato le sue aspettative. Si trovava al cospetto di qualcosa di così enorme, che gli pareva che quell’enormità lo schiacciasse. Lo prese il timore. Ma in quello sbigottimento una cosa sapeva: c’era la felicità di poter tornare da Miriam.
Scosse con forza il capo, come se volesse, con questo movimento, a llontanare da sè tutte le recriminazioni umane. In qualche punto in lontananza, sulla cima lucente dell’Hermon, si era lacerata la cortina della notte. Una striscia di luce era comparsa al di sopra del merletto formato dalla cima.
Aprì le braccia e pregò: Oh Signore, non distogliere da me il Tuo volto. Sii benevolo e misericordioso verso la mia ottusità. Adesso so che cosa mi hai ordinato di attendere. Chi mai sono io, per osare ribellarmi ? Poiché Tu esigi che io abbia una moglie che non sarà mia moglie, e un figlio per il quale dovrò essere padre, anche se padre non sono, che accada conformemente alla Tua volontà. che sia come tu vuoi. S ostienimi, se la mia intelligenza e la mia volontà si indeboliranno. Accogli la mia decisione oggi, che mi hai donato la forza …
In faccia al giorno che schiariva si erse come Giosuè alle soglie della Terra Promessa e come quello mormorò l’antica preghiera: – Accolgo il peso del Tuo Regno, Signore nostro …
Proposto da : Graziella Raneri
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Preghiera a S. Giuseppe
Video: Giuseppe di Nazareth
Preghiera per il babbo
Benedici, o Signore, il mio babbo!
Benedici la sua lunga e operosa giornata.
Concedigli la forza di affrontare il lavoro
con serenità, di adempierlo con gioia,
di concluderlo con soddisfazione.
Fa che tornando trovi nella sua casa
pace per il suo riposo e nei nostri affetti
il migliore compenso per il suo sacrificio.
Concedigli, anche per noi,
una lunga vita rasserenata
dal nostro affetto.
Preghiera a San Giuseppe.
dell’Eucaristia della comunità ed è stata approvata
da S.E. Mons. Claudio Gatti.
MOVIMENTO IMPEGNO E TESTIMONIANZA
“MADRE DELL’EUCARISTIA”
00135 ROMA
>.:NOVENA A SAN GIUSEPPE:. ( dal 10 al 18 Marzo ).
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